Gennari Guglielmo di Augusto e Torcigliani Maria, nato il primo ottobre 1900 a Viareggio (Lucca). Impiegato, anarchico. Con la famiglia si trasferisce a tre anni prima alla Spezia e poi a Padova. Impiegato presso la libreria Treves di Padova negli anni 1919-26 è schedato come aderente al Partito Repubblicano. Sposato con Irma Lovati. Alla fine del 1930 viene licenziato e si trasferisce a Milano in cerca di lavoro ma non riuscendo a trovare un impiego decide di emigrare clandestinamente in Svizzera da dove, dopo alcuni mesi raggiunge la Francia. dove risiede fino al 1934. Lì frequenta il circolo anarchico di Montreuil-sous-Bois (Seine-Saint-Denis) stringendo amicizia con Giobbe Giopp e Giuliano Viezzoli e aderendo alle idee libertarie. Viene pertanto iscritto nella Rubrica di Frontiera come potenziale attentatore. Il 12 e 13 aprile 1936 partecipa a Parigi a un convegno dell’Azione Repubblicana Socialista dove sono presenti diversi elementi antifascisti tra i quali Ferdinando Schiavetti. Accorso in Spagna il 30 novembre 1936 si arruola nella Sezione Italiana di Carlo Rosselli e Camillo Berneri, aggregata alla Colonna Ascaso della CNT/FAI. Una lettera di Gennari intercettata dai servizi segreti italiani del gennaio 1937 oltre a riconfermare la sua scelta di campo motivata da “un sentimento di dovere personale verso la causa rivoluzionaria” dà come recapito l’indirizzo della Sezione italiana, avenida Buenaventura Durruti 32-34. Barcellona. Secondo alcuni passa poi alla Colonna anarchica “Rojo y Negro”. Le notizie successive sono scarse e discordanti. Sarebbe stato ferito ad una gamba nel gennaio 1937 e ricoverato all’ospedale di Lèrida. Alcune fonti lo danno caduto in combattimento, altre fucilato dall’esercito repubblicano in rotta nel 1937 o 1938. Il consolato di Montepellier, invece, segnala che Gennari sarebbe stato condannato dal Tribunale locale a sei mesi di prigione per “ingresso illegale” in Francia dalla Spagna, adducendo come prova anche quanto riportato dalla stampa locale. In ogni caso non vi sono conferme della morte.